Rassegna Stampa - 2 giugno 2010

Written by Venerdì, 04 Giugno 2010 07:53
Centinaia di docenti provenienti da tutta Italia hanno partecipato oggi pomeriggio, in piazza Santi Apostoli a Roma, alla manifestazione nazionale indetta dalla Gilda degli Insegnanti per protestare contro il massacro degli organici nelle scuole e la Finanziaria varata dal Governo.

"In questo momento così difficile – ha detto il coordinatore nazionale della Gilda, Rino Di Meglio, intervenendo dal palco allestito in piazza Santi Apostoli – è fondamentale far capire a tutti gli italiani cosa sta accadendo nelle scuole. In tre anni scompariranno 135mila posti di lavoro: tagli indiscriminati che, oltre a rendere disoccupate decine di migliaia di insegnanti, – ha sottolineato Di Meglio – stanno rendendo impossibili le attività didattiche, a causa del sovraffollamento delle classi e della mancanza di supplenti".

Il leader della Gilda ha usato toni molto duri anche contro la Finanziaria, "una manovra – ha attaccato Di Meglio - che colpisce doppiamente i docenti, discriminandoli rispetto alle altre categorie di dipendenti pubblici. Per i docenti, infatti, oltre al blocco del contratto per tre anni, è prevista anche l'abolizione degli scatti stipendiali senza alcuna possibilità di recupero. Nell'ambito del triennio, la perdita economica subita dagli insegnanti va da un minimo di 700 euro a un massimo di 2700 euro all'anno per i più anziani. Per le altre categorie, come per esempio i magistrati, ciò non avviene".

"È arrivato il momento di ribellarsi e di combattere con tutte le armi a nostra disposizione – ha aggiunto Di Meglio – perché è chiaro che l'obiettivo del Governo è smantellare la scuola pubblica statale a favore di quella privata. Per impedire che ciò avvenga, la Gilda degli Insegnanti preparerà un programma di mobilitazione che durerà per tutto il prossimo anno scolastico".

Infine il coordinatore nazionale ha annunciato che "se la Finanziaria passerà alla Camera e al Senato con il testo attuale, la Gilda la impugnerà per incostituzionalità, perché viola i principi di eguaglianza e di non retroattività delle leggi".

Roma, 5 giugno 2010

Ufficio stampa Gilda Insegnanti

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